giovedì 22 marzo 2018

Oggi vi presento Sabrina Shantana Brulotti


Come promesso nell'ultimo articolo, oggi sono online per presentarvi una delle colleghe con cui stiamo lavorando al progetto T-Supporto all'asilo Baobab. Lei è Sabrina Shantana Brulotti, e quello che mi piace di lei è l'aura che la circonda, perché è autentica, energica, ispirata e coraggiosa ed estremamente dolce con ogni creatura, la perfetta mamma yogica di ogni bambino.


Ho 47 anni, sono mamma di due bimbi e di professione sono impiegata. Ho una vita felice (anche se complessa e articolata, come tanti di noi al giorno d'oggi) e sono "in cammino in modo consapevole e cosciente". Dall'età di 25 anni circa ho avuto la curiosità e l'interesse di conoscere "le energie cosmiche e universali" ed ho, con tanto entusiasmo, sperimentato e conosciuto diverse discipline e tecniche olimpiche (di cui ho seguito seminari, corsi, lezioni dimostrative e master).
Già questo primo "approccio" mi ha cambiato le sensazioni "sottili"di quello che mi accadeva via via...fino ad arrivare a 42 anni, quando, a causa di eventi personali importanti e impattanti, sono arrivata ad una radicale e decisa determinazione a cercare una "via" che mi facesse "aprire maggiormente gli orizzonti" e senza che io abbia fatto tanto per farlo arrivare... lo yoga è arrivato a me... E con riconoscenza oggi dico GRAZIE!
Da allora, lo affermo con emozione, mi sento "nata ad altra vita", cioè non tornerei indietro al "prima" e, anzi, sento tanto slancio a voler condividere queste sensazioni ed esperienze (nate da questa svolta ma anche insite nel mio modo di "essere").
Ho iniziato "per scherzo e per gioco" a portare lo yoga a scuola in classe dai miei figli... poi sempre in modo spontaneo e gratuito, ho accettato e fatto in modo di poter "giocare con lo yoga" anche in altri contesti.
E da lì si sono aperti nuovi "orizzonti" prima di tutto dentro di me. Difatti, avendo seguito formazione specifica presso APNU anche precedentemente a questo master Bimbinyoga(R), ho acquisito consapevolezze e input molto interessanti.

Sicuramente il "bagaglio culturale" da portarsi appresso è importante come lo è "il baule dello yoga" (lo definisco così perché la "valigetta" non basta) ovvero la disponibilità e capacità, secondo l'occorrenza a mettere in capo TUTTO, a partire da TUTTA me stessa.

Il che significa che per portare lo YOGA (con tutto quello che di base questa disciplina presuppone), per me ha significato un profondo senso di coscienza e di "stare nel mio centro con armonia ed equilibrio"; situazione che, sinceramente, dati i ritmi e gli impegni quotidiani, non è sempre così scontata. Quindi il loro interiore è stato intensificato ed ampliato in modo che, sempre più, i miei valori possano continuare a permette e andare in risonanza con i concetti cardini della filosofia e pratica logica (senza queste premesse si fa un'ottima ginnastica ma non una pratica di corpo-mente-spirito).

Termino con una citazione che mi sta molto a cuore:
"Il bambino che ha più bisogno di amore, lo chiederà nei modi meno amorevoli" M. Kutcher
GRAZIE E UN GRANDE ABBRACCIO. NAMASKAR 

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