giovedì 29 marzo 2018

Un sabato alla fiera Fa' la cosa giusta

Circa due settimane fa, uscendo dalla metropolitana di Milano mi sono imbattuta per caso, perché di solito guardo sempre per terra, nel manifesto pubblicitario della Fiera Fa' la cosa giusta e la cosa mi ha molto incuriosito per gli argomenti trattati.

Su quelle poche informazioni sul poster diceva di essere una rassegna sugli stili di vita sostenibili intesi come alimentazione, arredamento, abbigliamento, educazione...e ricordo di aver pensato...ci devo andare per il mio blog!

Sul sito ho poi visto che c'erano inoltre molte aree tematiche dedicate ai bambini con laboratori di vario genere e la cosa mi ha attratto ancora di più. Sabato mattina quindi ho deciso: avrei lasciato al marito una giornata libera per dedicarsi a se stesso e allo studio e sarei andata con Lorenzo da sola in fiera in treno, era da tanto che mi chiedeva di tornare in carrozza!
Una volta arrivati il primo spazio che abbiamo visitato è stato quello dedicato alle costruzioni in legno: è stato bellissimo vedere moltissime famiglie con figli, tutti scalzi e intenti ognuno alla costruzione della sua torre e poi eventualmente collegarle tra di loro nei modi più disparati. 

Poi siamo stati rapiti da un laboratorio di danza e teatro dove c'erano tessuti colorati a disposizione dei bambini per danzare liberamente esplorando il concetto di spazio, e dopo poco siamo stati attratti irrimediabilmente da un profumatissimo orto di erbe aromatiche. Lo stand era organizzato ricreando un percorso odoroso e invitante tra vasetti di basilico, salvia, menta e timo con uno spazio idoneo per giocare con la terra e creare la propria pianta da annaffiare e curare. Inoltre ci ha conquistato il piccolo corner di letture "botaniche" con storie per bambini ispirate al tema della natura e del giardinaggio.



Prima di fermarci per il pranzo infine la nostra attenzione è stata catturata da uno stand di giochi in legno esteticamente bellissimi e con cui avremmo potuto giocare per tutto il pomeriggio. Il primo era un albero musicale in legno su cui far rotolare una pallina che, al contatto con ciascuna foglia, produceva un suono diverso, fino a formare una specie di melodia nell'arrivare fino a terra. 

Il secondo era un percorso per trottole in cui era bellissimo stare a guardare la loro lenta ma inesorabile discesa verso il basso che faceva venire voglia ogni volta di inserirne una nuova e ricominciare da capo. 
Lorenzo era talmente impegnato su questi due fronti che sono riuscita nel frattempo a dare una sbirciata allo stand di Elobaby per cercare dei pantaloni per la nuova stagione, purtroppo non trovando la taglia.

Tutta questa nostra avventura è stata fatta con l'ausilio del santo marsupio in cui dopo una tribolata sosta per il pranzo, Lorenzo ha anche fatto la nanna, con scarico perfetto su un divanetto della fiera. 

Siccome non si svegliava più perché era troppo comodo così stravaccato, dopo un paio d'ore in cui ho approfittato per massaggiare, studiare e poi dormire anche io, l'ho ricaricato in marsupio per percorrere anche l'altro padiglione della fiera, dedicato a piccole realtà alimentari che lavorano e commercializzano in modo sostenibile e attento all'ambiente. 

Sono tornata carica come una sherpa e con due ottime birre biologiche con cui pasteggiare alla sera.
Anche se abbastanza faticoso trovo molto divertente e stimolante viaggiare sola con lui e credo sia un'enorme opportunità ed esperienza per entrambi di crescita personale e di rafforzamento del legame, della fiducia reciproca e del senso di responsabilità (sempre di entrambi).
La sera siamo tornati esausti ma pieni di cose da raccontare al papà e con una grandissima voglia di fare un altro viaggio in treno... che tra pochi giorni avverrà. Genova arriviamo!!!

martedì 27 marzo 2018

Esercizi di Mindfulness alla Scuola dell'Infanzia


Venerdì scorso durante la mia giornata alla Scuola per l'Infanzia Collodi mi sentivo particolarmente ispirata dal protocollo di Mindulness per bambini che sto seguendo online con la scuola https://www.mindfulschools.org. In realtà non mi ero preparata quello che poi abbiamo sperimentato ma ero partita da lontano, portando un fiore vero e un fiore finto, entrambe gerbere, da annusare insieme ai bambini. Era partito proprio come un semplice esercizio di respiro per parlare della differenza tra inspiro ed espiro ma ben presto ho capito che c'era spazio per un lavoro ben più complesso. I ragazzi infatti si sono subito ingaggiati in una sfida per capire se i fiori fossero veri o finti, entrambi o uno dei due, pur essendo così simili. 
Così ho deciso di partire da lì: soltanto guardando i fiori non troppo da vicino ho chiesto loro quale fosse la prima impressione su di essi. Erano veri o finti? Entrambi o solo uno di loro?

Dopo che ognuno di loro ha detto la propria opinione, li ho sottoposti ad una verifica più approfondita. Stavolta potevano guardarli più da vicino, annusarli e toccarli, prestando attenzione a non rovinare i petali. E già qui è avvenuta una piccola rivoluzione dovuta al fatto che molti di loro hanno cambiato idea dopo aver avuto a disposizione maggiori elementi per valutare la questione.
A questo punto ho chiesto loro se hanno mai sperimentato anche in altre situazioni questo cambio di prospettiva, ossia: vi è mai successo di avere dei "pregiudizi" su un cibo dovuto all'aspetto o dall'odore e poi quando vi siete decisi ad assaggiarlo avete scoperto che vi piaceva?
Siiii, il gorgonzola! Un classico. Molliccio e muffoso ma super appetitoso. De gustibus ovviamente.

Ma vi è capitato per caso anche con delle persone? Avete mai pensato: quello lì non sarà mai mio amico o amica e poi trovarvi a giocare insieme tutti i pomeriggi? Anche qui risposte affermative a volontà.

Allora ho deciso di tentare il tutto e per tutto con il gioco dell'uvetta. Sono rimasta estremamente colpita dalla loro capacità di assaporare l'esperienza di conoscere l'uvetta ad occhi chiusi, prima con il senso del tatto, poi con l'udito, poi con l'olfatto e infine con la vista e il gusto SENZA MAI NOMINARE l'oggetto in questione, senza mai cedere alla tentazione di "dare la risposta giusta" ad una domanda che in realtà non era mai stata fatta.

Ho assistito a questo esercizio tantissime volte con gli adulti e in quasi nessun gruppo ho notato un'adesione all'esperienza in un modo così totalizzante. Adoro il senso di stupore che i bambini riaccendono in me e la voglia di sperimentare e giocare con loro e credo fermamente che sia una risorsa importantissima da coltivare per chi ci lavora a stretto contatto. 



giovedì 22 marzo 2018

Oggi vi presento Sabrina Shantana Brulotti


Come promesso nell'ultimo articolo, oggi sono online per presentarvi una delle colleghe con cui stiamo lavorando al progetto T-Supporto all'asilo Baobab. Lei è Sabrina Shantana Brulotti, e quello che mi piace di lei è l'aura che la circonda, perché è autentica, energica, ispirata e coraggiosa ed estremamente dolce con ogni creatura, la perfetta mamma yogica di ogni bambino.


Ho 47 anni, sono mamma di due bimbi e di professione sono impiegata. Ho una vita felice (anche se complessa e articolata, come tanti di noi al giorno d'oggi) e sono "in cammino in modo consapevole e cosciente". Dall'età di 25 anni circa ho avuto la curiosità e l'interesse di conoscere "le energie cosmiche e universali" ed ho, con tanto entusiasmo, sperimentato e conosciuto diverse discipline e tecniche olimpiche (di cui ho seguito seminari, corsi, lezioni dimostrative e master).
Già questo primo "approccio" mi ha cambiato le sensazioni "sottili"di quello che mi accadeva via via...fino ad arrivare a 42 anni, quando, a causa di eventi personali importanti e impattanti, sono arrivata ad una radicale e decisa determinazione a cercare una "via" che mi facesse "aprire maggiormente gli orizzonti" e senza che io abbia fatto tanto per farlo arrivare... lo yoga è arrivato a me... E con riconoscenza oggi dico GRAZIE!
Da allora, lo affermo con emozione, mi sento "nata ad altra vita", cioè non tornerei indietro al "prima" e, anzi, sento tanto slancio a voler condividere queste sensazioni ed esperienze (nate da questa svolta ma anche insite nel mio modo di "essere").
Ho iniziato "per scherzo e per gioco" a portare lo yoga a scuola in classe dai miei figli... poi sempre in modo spontaneo e gratuito, ho accettato e fatto in modo di poter "giocare con lo yoga" anche in altri contesti.
E da lì si sono aperti nuovi "orizzonti" prima di tutto dentro di me. Difatti, avendo seguito formazione specifica presso APNU anche precedentemente a questo master Bimbinyoga(R), ho acquisito consapevolezze e input molto interessanti.

Sicuramente il "bagaglio culturale" da portarsi appresso è importante come lo è "il baule dello yoga" (lo definisco così perché la "valigetta" non basta) ovvero la disponibilità e capacità, secondo l'occorrenza a mettere in capo TUTTO, a partire da TUTTA me stessa.

Il che significa che per portare lo YOGA (con tutto quello che di base questa disciplina presuppone), per me ha significato un profondo senso di coscienza e di "stare nel mio centro con armonia ed equilibrio"; situazione che, sinceramente, dati i ritmi e gli impegni quotidiani, non è sempre così scontata. Quindi il loro interiore è stato intensificato ed ampliato in modo che, sempre più, i miei valori possano continuare a permette e andare in risonanza con i concetti cardini della filosofia e pratica logica (senza queste premesse si fa un'ottima ginnastica ma non una pratica di corpo-mente-spirito).

Termino con una citazione che mi sta molto a cuore:
"Il bambino che ha più bisogno di amore, lo chiederà nei modi meno amorevoli" M. Kutcher
GRAZIE E UN GRANDE ABBRACCIO. NAMASKAR 

lunedì 19 marzo 2018

Il progetto T- supporto a Collecchio... noi ci siamo!

FERMI TUTTI... siamo sbarcati con lo yoga per bambini... (ma non solo) anche all'asilo privato Baobab e Kuka di Collecchio, e siamo già super entusiaste della nostra partenza!

La bellissima idea di offrire questa opportunità anche per chi non risiede a Parma è nata grazie alla collaborazione con due grandi donne che stimo moltissimo: Stefania Rocchi, che dirige appunto la struttura Baobab, un'eccellenza nell'educazione privata della nostra provincia e Chiara Toscani, titolare del negozio Baby Corner che ha aperto proprio a Collecchio solo sei mesi fa e che è già un punto di riferimento per lo shopping in loco e online.
Ebbene, un giorno queste grandi donne mi chiamano e mi chiedono di organizzare un progetto di yoga per bambini, per avvicinarli fin da piccolissimi a questa speciale disciplina, ma anche per le mamme, per far ritrovare loro un'ora di benessere, una certezza e uno spazio per se stesse nella moltitudine degli impegni della settimana.

Ad un progetto così interessante, che fa parte di un pensiero molto più ampio di sostegno alla genitorialità in senso lato (con incontri di vario genere insieme a vari professionisti), che prende il sacrosanto nome di T-supporto... non ho potuto che dire di sì, coinvolgendo alcune delle mie colleghe del master Bimbinyoga da poco terminato. 

Abbiamo così formato un super gruppo, che spero si arricchirà presto anche di nuovi elementi, perché si sa, non si è mai abbastanza per far crescere dei progetti ambiziosi, e da come siamo partiti al Baobab ci piacerebbe davvero poter lavorare insieme per molto molto tempo. Perché professioniste come Stefania e Chiara fanno venire la voglia di mettere il massimo di impegno e dedizione in ciò che si fa... e sono cariche di quell'energia tutta femminile che fa germogliare e crescere i progetti come creature preziose.

OGNI SABATO MATTINA PERCIò VI ASPETTIAMO CON:
ORE 9.30: DONNA YOGA (per donne, mamme e... ma si, accettiamo anche gli uomini!)
ORE 9.30: CRESCIYOGA (dai 3 ai 6 anni)
ORE 10.30: BABY YOGA (per mamme e neonati 0-18 mesi)
ORE 10.30: CUCCIOLIYOGA (dai 18 mesi ai 3 anni)

Presto farò un articolo dove descriverò tutte le mie straordinarie colleghe!!! A presto!

lunedì 12 marzo 2018

Il progetto di Yoga e trasformazione alla scuola Collodi

Lo scorso venerdì, emozionata come al primo giorno di scuola, ho iniziato il mio progetto di Yoga e Trasformazione presso la Scuola di Infanzia Collodi a Parma. È sempre un momento molto intenso per me quello in cui varco la soglia di una scuola... forse perché ho dei ricordi estremamente vivi e belli del mio periodo sui banchi, in cui spesso e volentieri indugio con nostalgia. 
Quindi diciamo che io a scuola ci sono stata molto bene, e ci torno stravolentieri sotto un'altra veste: in particolare in questo caso sono stata incaricata di organizzare lo spettacolo di fine anno che avrà proprio questo tema dello yoga unito alla trasformazione. 

Il focus mi è piaciuto molto perché è proprio inerente a quello che sto vivendo sulla mia pelle: una profonda trasformazione di cui mi accorgo sempre di più giorno dopo giorno e il fattore scatenante di questo percorso è stato proprio lo yoga. O meglio... la vita è intrisa di trasformazione ma spesso non ce ne accorgiamo, quindi ringrazio ancora di più la pratica che mi permette ogni giorno di apprezzare questo aspetto della nostra esistenza!

Quello che faremo durante lo spettacolo spero che rimarrà una sorpresa fino alla fine per questi genitori perciò non anticiperò niente di quello che ho deciso di proporre ai ragazzi, anche perché...chissà, magari anche questo sarà oggetto di trasformazione strada facendo!

Ma sento il bisogno di condividere la mia gioia e l'entusiasmo per questo nuovo progetto perché ho incontrato dei bambini fantastici che mi fanno contare i giorni che mancano al prossimo incontro... che mi hanno accolto in fior di loto facendo un mudra e cantando Ommm (sì, lo so che è anche merito di Gabbani!) ma al di là di questo mi hanno conquistato al primo sguardo con la loro energia creativa e con il loro profondo rispetto per quello che ho mostrato loro.

Ci vediamo al prossimo incontro!!!



Baby yoga e il pavimento pelvico

Il mio primo gruppo di Baby yoga si è formato a ottobre e da gennaio si sta arricchendo di nuovi elementi ed è davvero una forza della natura grazie alle meravigliose mamme che lo popolano! Abbiamo la fortuna tra le altre cose di avere tra di noi una mamma e ostetrica bravissima, Cristina Cobianchi, che ha accettato il mio invito ad aiutarmi nella conduzione proponendo alle mamme alcuni spunti per esercitare pian piano il proprio pavimento pelvico e il muscolo del perineo. 

Ultimamente si stanno diffondendo tantissimi metodi per prendersene cura, ma Cristina ci ha spiegato che la ginnastica a corpo libero e il massaggio (inteso come automassaggio) sono i primissimi step che ogni donna dovrebbe conoscere come forma di contatto col proprio corpo e consapevolezza di sé  per il proprio benessere fisico e non solo, ma anche come prevenzione di altri disturbi che possono sopraggiungere dopo il parto ma anche con il semplice passare del tempo.

E' stato molto bello condividere con le ragazze questo momento di intenso scambio di esperienze, relative al proprio parto ma anche di altri vissuti, e sentire quanto questo gruppo si sia unito e sia diventato un piacevolissimo momento di incontro per tutti...bambini compresi!

Infatti temevo che i piccoli si annoiassero o dessero segni di insofferenza durante questa parte di scambio verbale, invece si sono autogestiti tra tappetone, giochini e strumenti musicali e ci hanno lasciato affrontare questo delicato argomento con anche gli esercizi pratici. Mercoledì mattina aggiungeremo una parte: come alcuni esercizi bioenergetici, combinati con gli esercizi per il perineo possono ridare vitalità alla zona del bacino e del pavimento pelvico che spesso dopo il parto presenta delle rigidità dovute alla nostra memoria corporea... e poi per stemperare danzeremo tutte in cerchio!
Vi aspetto insieme a queste donne meravigliose!

giovedì 1 marzo 2018

Una domenica al centro Loris Malaguzzi

Domenica scorsa con la famiglia da poco riunita dopo trasferte varie siamo andati a passare il pomeriggio al Centro internazionale Loris Malaguzzi a Reggio Emilia, culla del metodo pedagogico Reggio Children che rappresenta per il nostro territorio un'eccellenza esportata a livello Europeo. 

I bambini e i genitori sono accompagnati dagli atelieristi in uno spazio che prima di tutto colpisce per l'estetica e l'armonia, aspetti che purtroppo spesso sono carenti o quanto meno non così curati in alcune realtà destinate ai bambini. Oltre all'aspetto esteriore, anche il contenuto del laboratorio, nelle due volte in cui ho partecipato, mi è sembrato di grande qualità tecnica e colpisce quanto gli atelieristi siano capaci di coinvolgere i bambini e di assecondare la curiosità e l'interesse dei bambini che, sosteneva anche Malaguzzi, ha caratteristiche di scientificità.

E' fantastico vedere i nostri piccoli sperimentare nello spazio effetti di luce, di cromie, movimenti loro e degli oggetti che li circondano. E' come se di colpo acquisissero competenze che noi ignoriamo  e diventassero davvero piccoli scienziati che collaborano per una scoperta che arricchisce tutti.

Certo, a volte tutto questo spaventa, e mi è capitato di pensare: "e se rovina qualcosa, se questo oggetto si rompe?", ma ho cercato di calarmi nel qui e ora della sua esperienza lasciandogliela vivere con la competenza della sua età, mettendo da parte ansie che potessero pregiudicare la sua libertà di azione in un contesto comunque protetto. Ho potuto verificare che è questo stesso contenitore a fornire loro un confine, a farli muovere con sapienza e ordine e, altra cosa che in altri contesti difficilmente si verifica, a cooperare.

Sono infinitamente grata a questa carismatica figura, che ha lasciato una grandissima eredità alle generazioni future... e termino questo articolo con le sue parole.








Invece il cento c’è

Il bambino
è fatto di cento.
Il bambino ha
cento lingue
cento mani

cento pensieri
cento modi di pensare
di giocare e di parlare
cento sempre cento
modi di ascoltare
di stupire di amare
cento allegrie
per cantare e capire
cento mondi
da scoprire
cento mondi
da inventare
cento mondi
da sognare.
Il bambino ha
cento lingue
(e poi cento cento cento)
ma gliene rubano novantanove.
Gli dicono:
di pensare senza mani
di fare senza testa
di ascoltare e di non parlare
di capire senza allegrie
di amare e di stupirsi
solo a Pasqua e a Natale.
Gli dicono:
di scoprire il mondo che già c’è
e di cento
gliene rubano novantanove.
Gli dicono:
che il gioco e il lavoro
la realtà e la fantasia
la scienza e l’immaginazione
il cielo e la terra
la ragione e il sogno
sono cose
che non stanno insieme.
Gli dicono insomma
che il cento non c’è.
Il bambino dice:
invece il cento c’è.
Loris Malaguzzida PensieriParole <https://www.pensieriparole.it/poesie/poesie-d-autore/poesia-5433>