mercoledì 14 novembre 2018

Yoga in gravidanza... la mia Esperienza a Grounding

Una cara amica pubblicitaria mi correggerebbe subito la digitazione di Esperienza con la E maiuscola ma ci tengo a precisare che non mi sono sbagliata a scrivere...bensì quella che desidero raccontare oggi è davvero un'avventura da iniziare con la lettera maiuscola per tutti gli strumenti e le emozioni che mi ha dato nell'arco di questi mesi. 
Per chi non mi conoscesse sono in attesa del secondo bimbo, ormai arrivata al nono mese e fino a ieri mi sono coccolata ogni lunedì con la lezione di Yoga in gravidanza tenuta da Francesca Bicchieri qui da noi a Grounding.

Francesca oramai è più di un anno che mi guida in lezioni di yoga intense e motivanti, perché intrise di stimoli fisici, filosofici, musicali, sensoriali, e per questo motivo non ho avuto dubbi nel seguirla anche al corso specifico per la gravidanza che abbiamo lanciato a settembre.

Ebbene, questo corso è stato davvero emozionante e, mi ripeto, ricco per me, pieno di spunti di posizioni utili per mobilitare articolazioni e ossigenare zone spesso contratte, di momenti di riflessione sull'unione con il proprio bambino e l'assoluta necessità di portare respiro e pace all'interno, di bellissime musiche che mi accompagneranno, credo, durante il travaglio e saranno le prime ninne nanne di Sebastiano quando sarà nato, perché gli risulteranno familiari e le conoscerà già.

Sono grata a questo corso per avermi messo in contatto, anche se per pochi mesi, con altre mamme e aver fatto un pezzo di strada insieme, per avermi fatto danzare il kirtan, che consiglio a tutte le donne incinte e non, e anche agli uomini, perché a prescindere dai credo personali di ciascuno, ci mette in contatto davvero con qualcosa di più grande di noi. Sono grata a Francesca, oltre che per la sua energia e anche simpatia (perché anche questa è un gran valore aggiunto!), per avermi fatto conoscere e celebrare festività appartenenti alla cultura indiana ricche di significato e per avermi sostenuto nella cura e nella passione per i rituali, che appartengono all'uomo fin dall'inizio dei suoi giorni.

Venite a provare questo corso speciale con Francesca che è speciale per me (ma credo non solo per me). 
Buona gravidanza a tutte!!!






mercoledì 12 settembre 2018

Ripartono i corsi per mamme e bambini allo studio Grounding!!!

E' con grandissima gioia che vi informo anche attraverso il blog, che sono ripartiti alcuni dei nostri corsi, e altri ripartiranno a brevissimo, per mamme in gravidanza, mamme e neonati e anche per la fascia d'età dei toddler! Ma andiamo con ordine...

Per le mamme che sono in attesa, come me, LUNEDI ALLE 17.30 è iniziato con grande successo il nuovo corso di Yoga in gravidanza con la bravissima Francesca Bicchieri, una vera esperta dello yoga prenatale, che anche nei mesi scorsi ho avuto la fortuna di avere come guida per la mia pratica personale nei primi mesi di gestazione, in cui ero molto attenta a rispettare i delicati equilibri nuovi che il mio corpo affrontava.

Oggi, MERCOLEDÌ ALLE 17.30 riparte invece il Pilates in gravidanza con Antonella Riviera, conosciutissima nell'ambito del fitness e della ginnastica pre e post natale per la sua preparazione e per la delicatezza con cui accompagna le mamme in questo bellissimo percorso. Questo corso c'era già lo scorso anno ed è stato una bellissima scoperta che portiamo avanti insieme ad Antonella e a nuove donne.

Passiamo ai neonati... MERCOLEDI 3 ottobre alle 10.30 ricomincia anche il Baby Yoga insieme a Shanti Macchiavelli, già da molti conosciuta per il suo importantissimo impegno nell'associazione Futura a sostegno delle mamme in gravidanza e nei primi mesi di vita del bambino... mi è sembrato naturale affidare a lei questo corso quando ho saputo che non sarei riuscita a condurlo io, perché Shanti è dolcissima e le mamme e i piccolissimi sono il suo "habitat naturale"!

Per quanto riguarda la fascia d'età dei Toddler, ossia gli "esploratori camminanti", quest'anno lo Yoga sarà contaminato dalla Psicomotricità, perché il movimento tra i 18 mesi e i 3 anni è tutto... o quasi!
Perciò avremo il (bellissimo) volto nuovo di Roberta Radha de Luca per la parte yogica e quello, per qualcuno già conosciuto, di Margherita Russo per la parte psicomotoria.

E per finire, VENERDI 21 settembre potrete anche provare con bambini di età compresa tra l'anno e i 5 anni, la CAPOEIRA insieme ad Alain Ganga... per chi non lo conosce, una forza della natura!!!


io con il panzone non mi prendo l'impegno di condurre lezioni per un po'... ma mi trovate sempre o quasi qui, dietro le quinte o a farmi coccolare da queste bellissime creature che popoleranno lo studio Grounding nei prossimi mesi... e il gioco cosmico continua.



VI ASPETTO A BRACCIA E CUORE APERTO!

Salisburgo con i bambini

Eccomi ritornata alla scrittura dopo una lunga pausa... lunga pausa consacrata anche da una lunga vacanza che ci siamo concessi come studio a partire dal mese di luglio (anche se con la cara Arpana abbiamo continuato a far yoga alla scuola dell'infanzia Baobab) e come famiglia nel mese di agosto. da buoni camperesti ci siamo fatti 25 giorni itineranti tra Austria e Croazia e una delle nostre preoccupazioni, soprattutto della prima parte del viaggio, in cui non c'era il mare, era trovare attività e luoghi da visitare per coinvolgere il nostro Lorenzo al massimo senza fargli pesare troppo spostamenti e nomadismo.
Nonostante tutta l'Austria sia un paese assolutamente a portata di bambino, la città dove in assoluto è stato più bello ed entusiasmante fermarsi è stata Salisburgo, a cui anche la guida Lonely Planet dedicava mezza pagina alla "Salisburgo per bambini".

La nostra visita partiva già con grandi aspettative perché Lorenzo, complici due amici di famiglia, è diventato uno sfegatato fan di Mozart, perciò la vista di questa città è stata trasformata in una caccia al tesoro alla ricerca di dettagli che confermassero la  cittadinanza del compositore.

Ai bambini questi giochi piacciono moltissimo, ed è stato lui a trovare nelle tante vetrine dei negozi di souvenir la parrucca di Wolfgang, ogni volta rappresentato con uno strumento musicale diverso.
Nel bellissimo museo Haus der Natur, in pieno centro storico, un'intera sezione dell'esposizione è dedicata alla musica, facendo provare esperienze molto intense come ascoltare l'opera con la stessa intensità in cui la sentiremmo se potessimo nasconderci nella cassa di un violino.
Oppure riprodurre le note dei tenori e dei soprani e vedere di quanto ci siamo avvicinati a beccare con precisione la nota. O imparare a riconoscere i vari e numerosi strumenti musicali mischiati con suoni un po' meno idilliaci come il clacson del traffico o gli animali della fattoria.

Già in questo museo, tra la sezione musicale, quella dedicata alla natura, alla tecnologia e alle altre discipline, ci si può passare la giornata intera ma le attrazioni della città sono davvero molteplici.

La cosa che ci è piaciuta di più è il teatro delle Marionette, che quasi quotidianamente propone spettacoli del calibro del Flauto Magico, Pierino e il Lupo, il Don Giovanni, animate appunto con i burattini e che durano da un'ora (per i più piccoli) fino a due ore o alla durata standard per bimbi più grandi e poi per gli adulti appassionati.

Lorenzo già conosceva il Flauto Magico e ci siamo fermati due giorni di più in città per non perderci questa possibilità e ancora oggi ne parla con entusiasmo e nostalgia: stare in un vero teatro, con il buio, i sedili alzati da tanti cuscini, gli applausi e l'emozione dell'Opera è un'esperienza che davvero non ha prezzo fatta alla sua età!

Ecco, più ne parlo e più mi manca Salzburg e il campeggio Nord Sam che ci ha ospitati per questi 5 giorni, consiglio assolutamente la visita alle famiglie, tanto più se oltre a Mozart siete fan di "Tutti insieme appassionatamente", perché anche del musical si trovano tanti luoghi, tracce, musei in città!

A presto con la prossima avventura!

mercoledì 13 giugno 2018

Yoga per bambini al Parma Etica Festival

Cari amici che seguite questo blog, anche negli ultimi giorni sono stata molto presa dalla preparazione al Parma Etica Festival che c'è stato nello scorso weekend presso il parco ex Eridania. Se non avete avuto occasione di venirci a trovare vi racconto brevemente che attività relative allo yoga per bambini abbiamo proposto lungo questa tre giorni!
Venerdì abbiamo sfidato un tempo incerto e inizialmente nuvoloso ma che nel pomeriggio ci ha regalato un bellissimo sole durante la nostra lezione di Yoga e Psicomotricità 3-6 anni che ho svolto insieme a Margherita Russo. Se ancora non conoscete Margherita dovete assolutamente far provare ai vostri bambini una lezione con lei... è simpaticissima e preparatissima e ha studiato un percorso divertente e stimolante per i bimbi che hanno partecipato e ci hanno seguito nonostante il Festival sia anche un posto dove non è semplicissimo concentrarsi, soprattutto per i bambini. Abbiamo iniziato la lezione con i rituali dello Yoga come il saluto al sole e l'accensione della candela e dell'incenso e poi ci siamo lanciati in questo percorso che ha stimolato i bimbi a mettere in atto tutte le loro abilità. A fine lezione siamo tornati su un canale più yogico e abbiamo imparato alcune posizioni in musica tra cui il famosissimo albero, che sempre piace molto ai bambini.

Sabato mattina invece mi sono unita ad Apnu, Associazione Per il Neo Umanesimo per fare insieme lezione di baby yoga ed è stata la conferma di un sodalizio sempre molto nutriente! Sara Sarita Manferdini, la loro insegnante che è una mia super docente è davvero nel suo mondo insieme a mamme e neonati e la sua lezione con il piccolo contributo mio e di Vithiika è davvero fluida e divertente, i bimbi, seppur molto piccoli sono stati davvero coinvolti ed entusiasti. È bello continuare a frequentare i propri maestri e avere l'occasione di continuare ad imparare da loro!!!
Sabato e domenica mattina con i bimbi 3-6 anni ho proposto ancora un percorso di psicomotricità analogo a quello di venerdì ma personalizzandolo un po, non prima di aver cantato il mantra Baba Nam Kevalam con l'uso degli strumenti musicali che i bambini amano molto! Poi ho integrato con elementi di body percussion, ossia l'uso del proprio corpo (mani, gambe ecc) come strumento musicale da "battere" a tempo di musica. Oltre ad essere un esercizio divertente questo risulta inoltre molto utile a sviluppare coordinazione e senso del ritmo.
Il Parma Etica Festival è sempre una cornice molto bella per proporre attività anche se forse la difficoltà è stata quella di coordinarsi con le tante altre discipline che venivano proposte nelle vicinanze, ma come sempre la cooperazione ha prevalso e siamo riusciti a coesistere e a lavorare divertendoci tutti.

Grazie a tutti i bambini che sono venuti a conoscermi e a trovarmi e al pezzettino di loro che mi hanno regalato con la loro presenza, compagnia e contagiosa energia!
NAMASKAR A TUTTI E ALLA PROSSIMA!

giovedì 31 maggio 2018

Riflessioni sul convegno Danza della Vita



Il frullatore del Convegno Danza della Vita è terminato ormai da una decina di giorni ma non ho ancora trovato occasione per scrivere niente a riguardo, se non qualche ringraziamento su Facebook a chi ha partecipato, sia in veste di relatore, organizzatore o come ascoltatore. Il fatto è che le emozioni sono state talmente tante che è difficile descriverle a parole, anche per una come me che con le parole, specialmente scritte, di solito ci va a nozze.
Per chi c'era so che è chiaro di cosa sto parlando, sentire l'entusiasmo degli ospiti che abbiamo chiamato, la passione che mettono nel loro lavoro e che hanno messo nel comunicarla al pubblico sono stati davvero di una forza e di un'energia che mai avrei potuto prevedere. 
Ho aperto la danza parlando di continuum, nell'assistenza e nel sostegno alla donna in gravidanza ma anche negli argomenti, e anche se apparentemente ognuno parlava del proprio tema è stato bellissimo scoprire punti di contatto e, appunto, di continuità tra tutti gli interventi.
Ecco, io parlo per me perché posso dire quello che io ho sentito e che mi riempie di gioia è il fatto di essermi in prima persona divertita durante il weekend, rilassata, vedendo che tutto filava liscio in modo naturale, proprio come una nascita rispettata e avvenuta in un ambiente protetto.
Protezione. Questa parola proprio Odent l'ha ripetuta spesso, spiegando l'importanza di proteggere la donna durante il travaglio (ma non solo) da interferenze e stimoli che potrebbero attivare troppo la sua parte razionale a scapito della parte istintuale.
Ecco, oltre a sentirmi protetta, questa schiera di professionisti, diversi tra loro ma animati tutti da una missione, da un fuoco sacro, mi ha fatto sentire parte di una rete, di un processo, di quella Danza della Vita che abbiamo tanto voluto nel nome dell'evento. Emiliano Toso lo spiega bene questo concetto durante l'introduzione ai suoi concerti quando parla dell'interazione delle cellule, e io ho sentito che tutto questo durante il weekend è accaduto.

Sto già pensando a come far continuare la Danza, un po' perché quasi quotidianamente mi chiedono quando sarà la prossima edizione, un po' perché una cosa così bella come il dialogo non può rimanere isolata ma deve avere, lo ripeto...continuità.
E in attesa del prossimo appuntamento, che ognuno si dedichi alla propria Danza della Vita...💙💚💛💜

giovedì 10 maggio 2018

Vorrei un tempo lento lento...

Questa mattina mio figlio si è svegliato da solo e presto. Non troppo presto, non da farmi implorare di dormire ancora un po', tanto più che ero già sveglia anche io e cercavo solo un buon motivo per alzarmi dal letto. Mattinata senza appuntamenti, bambino che si sveglia alle 7.00 e la prospettiva di tutto il tempo davanti.

Mi sono accorta di un mio schema automatico che è quello dell'andare di corsa, una modalità che mi veniva spontaneo mettere in pratica anche questa mattina che non ce n'era bisogno. Mentre facevamo colazione mi sono ascoltata e ho sentito tutta la mia fretta, la mia scarsa disponibilità a stare in quel momento unico di pace e condivisione di questo nostro momento. Avrei voluto andare in cucina, preparare altre mille cose, ma sentivo l'affanno in tutto questo, e contemporaneamente, il bisogno di Lorenzo di lentezza e di assaporare la sua frutta. Mi ha chiesto di tagliargli il melone in pezzi piccolissimi e li ha mangiati lentamente, e io con lui. Poi siamo andati a scegliere i vestiti, mentre mettevo a posto la tavola lui ha giocato un po' con la sua bicicletta e poi ci siamo preparati per uscire! 

Visto che avevamo tanto tempo ci siamo concessi anche una pausa al bar insieme e mentre io ho preso il caffè gli ho letto con calma due libri.
Ora che racconto tutto questo sento ancora la fatica di aver cambiato il mio ritmo interno ed esterno a favore del suo, di aver provato ad cavalcare le circostanze che mi permettevano di non correre, la difficoltà di prendersi più tempo e sentire l'affiorare di qualcosa di scomodo. 

Al giorno d'oggi so di essere in buona compagnia perché la società va spesso di fretta e non ci sentiamo problematici se lo siamo anche noi, anzi a me questa mattina è successo il contrario: mi sembrava di andare controcorrente rispetto al mio interno e all'esterno...ma nel traffico mi sono scoperta tranquilla, rilassata e incurante della colonna di auto che avevo davanti...stamattina avevo finalmente tempo!

Credo che ogni tanto sia importante farci fare questo regalo dai nostri bambini: farci donare uno spazio più lento per stare con loro, anche in silenzio, assecondare i loro desideri importantissimi senza bollarli come perdite di tempo, cullarli nel non far niente, nell'aspettare, nel guardare fuori dalla finestra, nello stringersi in un abbraccio tra un boccone e l'altro, nell'arrivare a scuola con un sospiro di sollievo e non con il fiatone. Vi assicuro che tutta la giornata ne risente positivamente!

Oggi andiamo da Feltrinelli e per l'occasione cercherò questo libro per lui ma soprattutto per me!

giovedì 26 aprile 2018

Mi sono resa conto stamattina di avere un po' trascurato il blog nelle ultime settimane ma ecco qui il motivo! Sono stata molto presa dalla frequentazione di un corso che ho terminato solo stamattina ed, essendo online, è stato necessario dedicarmici in ogni momento libero per non portarmi computer e lavoro a casa...

Oggi la grandissima soddisfazione di aver portato a termine questo percorso che, per carità, rappresenta solo un punto di partenza per me ma comunque molto importante. Ho completato il corso  di Mindful Educator Essential con la scuola Mindful Schools, che è consistito in 6 settimane di lezioni frontali in inglese, con compiti a casa di pratica formale e di pratica in aula con i bambini per chi già lavora con loro.
La prima difficoltà è stata senza dubbio la lingua, infatti, pur avendo vissuto per un breve periodo in Canada, questo è stato moltissimi anni fa e mi serve sempre un po' di rodaggio prima di rimettere in pista l'inglese o l'americano, soprattutto se parlati.
Inoltre la seconda fatica è stata trasferire la pratica nella mia routine, sempre scandita da molti impegni di cui il primo in assoluto è essere mamma, ma anche qui è una questione di costanza e di volontà. La cosa meno difficile è stata portare la pratica a scuola perché con il mio gruppo della scuola di Infanzia Collodi è stato immediato e spontaneo lavorare sulla consapevolezza, sull'attenzione, sul respiro, sul risveglio dei sensi, sulla pazienza, la gentilezza e su tanti altri aspetti che la Mindfulness incarna. Per questo mi sento ancora più profondamente grata, sia a Nicoletta Cinotti, miadocente, maestra, guida che mi ha indirizzato a questo corso, ma anche ai bambini che hanno colto al volo la mia intenzione di sperimentarmi insieme a loro nel bellissimo gioco della curiosità, della scoperta e della presenza. Domani festeggerò insieme a voi questo diploma!




martedì 17 aprile 2018

Il nutrimento dei bambini, secondo Myla e Jon Kabat-Zinn

Oggi ho assaporato questo bellissimo capitolo del libro "Il genitore consapevole" di Myla e Jon Kabat-Zinn e l'h trovato estremamente confortante e...nutriente. In certi momenti della lettura mi sono interrogata su quanto sia di difficile attuazione per noi mamme, spesso di fretta e con poco tempo da dedicare alla preparazione del nutrimento per i nostri bambini una volta svezzati. In realtà mi sono risposta che sicuramente con più tempo disponibile si puòcoltivare anche l'aspetto della lentezza e di una maggiore cura, ma bisogna sempre fare i conti con la realtà, e gentilmente, sviluppare accettazione e ricordare che la semplice presenza e la consapevolezza non ci chiedono alcun tempo aggiuntivo.

"Nutrirsi è una delle funzioni umane fondamentali alla quale di solito concediamo poca consapevolezza attimo dopo attimo anche se occupa un'enorme quantità di tempo, di energie e di pensiero. Un'analoga mancanza di consapevolezza macchia la nostra capacità di vedere e apprezzare alcuni dei più importanti aspetti dell'atto di fornire nutrimento ai nostri figli, anche se si tratta di un'attività in cui i genitori sono impegnati parecchie volte durante il giorno e la notte. Se noi ci dedichiamo al ruolo di genitori con la consapevolezza che la relazione e l'interazione umana sono di vitale importanza, le scelte apparentemente ordinarie ma formative che faremo rispetto al nutrimento, e cosa più importante, la qualità dell'attenzione che mettiamo nel prepararlo saranno meglio in sintonia con i bisogni del nostro bambino e molto probabilmente nutriranno anche altri aspetti oltre al semplice pancino.
(...) Sia che scegliamo di allattare al seno o con il biberon, possiamo nutrire il nostro bambino in maniera reattiva rispetto ai segnali che lui ci manda, dandogli il latte quando vuole, tenendolo in braccio con sensibilità, vicino al calore e al conforto del nostro corpo. Prendiamoci molto tempo, posiamo il libro o il giornale, spegniamo la tv, diamogli tutta la nostra attenzione e coltiviamo l'arte del guardare. È una meditazione in se stessa. Quando il bambino invece che secondo i suoi bisogni, viene nutrito secondo uno schema preordinato, l'ora della pappa arriva in un momento deciso da un adulto, indipendentemente dal fatto che lui abbia fame o no. Se invece di consentirgli di sperimentare la fame e quindi di sentire che questa viene placata mentre noi rispondiamo alla miriade di necessità che ci comunica più o meno sottilmente, l'esperienza può facilmente diventare distacco da sé e dalla persona che lo nutre. Gli viene negata la possibilità di regolarsi da solo e viene collocato in un ruolo passivo. (...)
Che i bambini siano allattati al seno o artificialmente, nutrirli in risposta ai loro segnali rinforza e costruisce il senso del loro potere. Sperimentano la loro capacità di ottenere ciò di cui hanno bisogno e di sollecitare una risposta adeguata dal mondo che li circonda. Questa qualità interna di fiducia, costruita su ripetute esperienze di riuscire con successo a raggiungere un effetto desiderato, è nota come consapevolezza della propria efficacia. Molti studi dimostrano che essa è un requisito fondamentale per la salute e la guarigione, la capacità di reggere lo stress e la capacità di operare salutari cambiamenti di stile di vita. (...)
Ci sono situazioni in cui, per una ragione o per l'altra, una madre non può allattare al seno il suo bambino. Ciò può scatenare una serie di emozioni dolorose, inclusi frustrazione, inadeguatezza e senso di colpa. Come abbiamo appena detto in relazione al nostro ostinato desiderio che le cose vadano in un certo modo durante il parto, anche qui abbiamo l'occasione di esercitare un po' di gentilezza e accettazione, verso noi stessi e la nostra condizione. Come stringiamo, vediamo e rispondiamo al nostro bambino è alla fine più importante dell'allattarlo al seno o al biberon. " Myla e Jon Kabat-Zinn , IL GENITORE CONSAPEVOLE

giovedì 29 marzo 2018

Un sabato alla fiera Fa' la cosa giusta

Circa due settimane fa, uscendo dalla metropolitana di Milano mi sono imbattuta per caso, perché di solito guardo sempre per terra, nel manifesto pubblicitario della Fiera Fa' la cosa giusta e la cosa mi ha molto incuriosito per gli argomenti trattati.

Su quelle poche informazioni sul poster diceva di essere una rassegna sugli stili di vita sostenibili intesi come alimentazione, arredamento, abbigliamento, educazione...e ricordo di aver pensato...ci devo andare per il mio blog!

Sul sito ho poi visto che c'erano inoltre molte aree tematiche dedicate ai bambini con laboratori di vario genere e la cosa mi ha attratto ancora di più. Sabato mattina quindi ho deciso: avrei lasciato al marito una giornata libera per dedicarsi a se stesso e allo studio e sarei andata con Lorenzo da sola in fiera in treno, era da tanto che mi chiedeva di tornare in carrozza!
Una volta arrivati il primo spazio che abbiamo visitato è stato quello dedicato alle costruzioni in legno: è stato bellissimo vedere moltissime famiglie con figli, tutti scalzi e intenti ognuno alla costruzione della sua torre e poi eventualmente collegarle tra di loro nei modi più disparati. 

Poi siamo stati rapiti da un laboratorio di danza e teatro dove c'erano tessuti colorati a disposizione dei bambini per danzare liberamente esplorando il concetto di spazio, e dopo poco siamo stati attratti irrimediabilmente da un profumatissimo orto di erbe aromatiche. Lo stand era organizzato ricreando un percorso odoroso e invitante tra vasetti di basilico, salvia, menta e timo con uno spazio idoneo per giocare con la terra e creare la propria pianta da annaffiare e curare. Inoltre ci ha conquistato il piccolo corner di letture "botaniche" con storie per bambini ispirate al tema della natura e del giardinaggio.



Prima di fermarci per il pranzo infine la nostra attenzione è stata catturata da uno stand di giochi in legno esteticamente bellissimi e con cui avremmo potuto giocare per tutto il pomeriggio. Il primo era un albero musicale in legno su cui far rotolare una pallina che, al contatto con ciascuna foglia, produceva un suono diverso, fino a formare una specie di melodia nell'arrivare fino a terra. 

Il secondo era un percorso per trottole in cui era bellissimo stare a guardare la loro lenta ma inesorabile discesa verso il basso che faceva venire voglia ogni volta di inserirne una nuova e ricominciare da capo. 
Lorenzo era talmente impegnato su questi due fronti che sono riuscita nel frattempo a dare una sbirciata allo stand di Elobaby per cercare dei pantaloni per la nuova stagione, purtroppo non trovando la taglia.

Tutta questa nostra avventura è stata fatta con l'ausilio del santo marsupio in cui dopo una tribolata sosta per il pranzo, Lorenzo ha anche fatto la nanna, con scarico perfetto su un divanetto della fiera. 

Siccome non si svegliava più perché era troppo comodo così stravaccato, dopo un paio d'ore in cui ho approfittato per massaggiare, studiare e poi dormire anche io, l'ho ricaricato in marsupio per percorrere anche l'altro padiglione della fiera, dedicato a piccole realtà alimentari che lavorano e commercializzano in modo sostenibile e attento all'ambiente. 

Sono tornata carica come una sherpa e con due ottime birre biologiche con cui pasteggiare alla sera.
Anche se abbastanza faticoso trovo molto divertente e stimolante viaggiare sola con lui e credo sia un'enorme opportunità ed esperienza per entrambi di crescita personale e di rafforzamento del legame, della fiducia reciproca e del senso di responsabilità (sempre di entrambi).
La sera siamo tornati esausti ma pieni di cose da raccontare al papà e con una grandissima voglia di fare un altro viaggio in treno... che tra pochi giorni avverrà. Genova arriviamo!!!

martedì 27 marzo 2018

Esercizi di Mindfulness alla Scuola dell'Infanzia


Venerdì scorso durante la mia giornata alla Scuola per l'Infanzia Collodi mi sentivo particolarmente ispirata dal protocollo di Mindulness per bambini che sto seguendo online con la scuola https://www.mindfulschools.org. In realtà non mi ero preparata quello che poi abbiamo sperimentato ma ero partita da lontano, portando un fiore vero e un fiore finto, entrambe gerbere, da annusare insieme ai bambini. Era partito proprio come un semplice esercizio di respiro per parlare della differenza tra inspiro ed espiro ma ben presto ho capito che c'era spazio per un lavoro ben più complesso. I ragazzi infatti si sono subito ingaggiati in una sfida per capire se i fiori fossero veri o finti, entrambi o uno dei due, pur essendo così simili. 
Così ho deciso di partire da lì: soltanto guardando i fiori non troppo da vicino ho chiesto loro quale fosse la prima impressione su di essi. Erano veri o finti? Entrambi o solo uno di loro?

Dopo che ognuno di loro ha detto la propria opinione, li ho sottoposti ad una verifica più approfondita. Stavolta potevano guardarli più da vicino, annusarli e toccarli, prestando attenzione a non rovinare i petali. E già qui è avvenuta una piccola rivoluzione dovuta al fatto che molti di loro hanno cambiato idea dopo aver avuto a disposizione maggiori elementi per valutare la questione.
A questo punto ho chiesto loro se hanno mai sperimentato anche in altre situazioni questo cambio di prospettiva, ossia: vi è mai successo di avere dei "pregiudizi" su un cibo dovuto all'aspetto o dall'odore e poi quando vi siete decisi ad assaggiarlo avete scoperto che vi piaceva?
Siiii, il gorgonzola! Un classico. Molliccio e muffoso ma super appetitoso. De gustibus ovviamente.

Ma vi è capitato per caso anche con delle persone? Avete mai pensato: quello lì non sarà mai mio amico o amica e poi trovarvi a giocare insieme tutti i pomeriggi? Anche qui risposte affermative a volontà.

Allora ho deciso di tentare il tutto e per tutto con il gioco dell'uvetta. Sono rimasta estremamente colpita dalla loro capacità di assaporare l'esperienza di conoscere l'uvetta ad occhi chiusi, prima con il senso del tatto, poi con l'udito, poi con l'olfatto e infine con la vista e il gusto SENZA MAI NOMINARE l'oggetto in questione, senza mai cedere alla tentazione di "dare la risposta giusta" ad una domanda che in realtà non era mai stata fatta.

Ho assistito a questo esercizio tantissime volte con gli adulti e in quasi nessun gruppo ho notato un'adesione all'esperienza in un modo così totalizzante. Adoro il senso di stupore che i bambini riaccendono in me e la voglia di sperimentare e giocare con loro e credo fermamente che sia una risorsa importantissima da coltivare per chi ci lavora a stretto contatto. 



giovedì 22 marzo 2018

Oggi vi presento Sabrina Shantana Brulotti


Come promesso nell'ultimo articolo, oggi sono online per presentarvi una delle colleghe con cui stiamo lavorando al progetto T-Supporto all'asilo Baobab. Lei è Sabrina Shantana Brulotti, e quello che mi piace di lei è l'aura che la circonda, perché è autentica, energica, ispirata e coraggiosa ed estremamente dolce con ogni creatura, la perfetta mamma yogica di ogni bambino.


Ho 47 anni, sono mamma di due bimbi e di professione sono impiegata. Ho una vita felice (anche se complessa e articolata, come tanti di noi al giorno d'oggi) e sono "in cammino in modo consapevole e cosciente". Dall'età di 25 anni circa ho avuto la curiosità e l'interesse di conoscere "le energie cosmiche e universali" ed ho, con tanto entusiasmo, sperimentato e conosciuto diverse discipline e tecniche olimpiche (di cui ho seguito seminari, corsi, lezioni dimostrative e master).
Già questo primo "approccio" mi ha cambiato le sensazioni "sottili"di quello che mi accadeva via via...fino ad arrivare a 42 anni, quando, a causa di eventi personali importanti e impattanti, sono arrivata ad una radicale e decisa determinazione a cercare una "via" che mi facesse "aprire maggiormente gli orizzonti" e senza che io abbia fatto tanto per farlo arrivare... lo yoga è arrivato a me... E con riconoscenza oggi dico GRAZIE!
Da allora, lo affermo con emozione, mi sento "nata ad altra vita", cioè non tornerei indietro al "prima" e, anzi, sento tanto slancio a voler condividere queste sensazioni ed esperienze (nate da questa svolta ma anche insite nel mio modo di "essere").
Ho iniziato "per scherzo e per gioco" a portare lo yoga a scuola in classe dai miei figli... poi sempre in modo spontaneo e gratuito, ho accettato e fatto in modo di poter "giocare con lo yoga" anche in altri contesti.
E da lì si sono aperti nuovi "orizzonti" prima di tutto dentro di me. Difatti, avendo seguito formazione specifica presso APNU anche precedentemente a questo master Bimbinyoga(R), ho acquisito consapevolezze e input molto interessanti.

Sicuramente il "bagaglio culturale" da portarsi appresso è importante come lo è "il baule dello yoga" (lo definisco così perché la "valigetta" non basta) ovvero la disponibilità e capacità, secondo l'occorrenza a mettere in capo TUTTO, a partire da TUTTA me stessa.

Il che significa che per portare lo YOGA (con tutto quello che di base questa disciplina presuppone), per me ha significato un profondo senso di coscienza e di "stare nel mio centro con armonia ed equilibrio"; situazione che, sinceramente, dati i ritmi e gli impegni quotidiani, non è sempre così scontata. Quindi il loro interiore è stato intensificato ed ampliato in modo che, sempre più, i miei valori possano continuare a permette e andare in risonanza con i concetti cardini della filosofia e pratica logica (senza queste premesse si fa un'ottima ginnastica ma non una pratica di corpo-mente-spirito).

Termino con una citazione che mi sta molto a cuore:
"Il bambino che ha più bisogno di amore, lo chiederà nei modi meno amorevoli" M. Kutcher
GRAZIE E UN GRANDE ABBRACCIO. NAMASKAR 

lunedì 19 marzo 2018

Il progetto T- supporto a Collecchio... noi ci siamo!

FERMI TUTTI... siamo sbarcati con lo yoga per bambini... (ma non solo) anche all'asilo privato Baobab e Kuka di Collecchio, e siamo già super entusiaste della nostra partenza!

La bellissima idea di offrire questa opportunità anche per chi non risiede a Parma è nata grazie alla collaborazione con due grandi donne che stimo moltissimo: Stefania Rocchi, che dirige appunto la struttura Baobab, un'eccellenza nell'educazione privata della nostra provincia e Chiara Toscani, titolare del negozio Baby Corner che ha aperto proprio a Collecchio solo sei mesi fa e che è già un punto di riferimento per lo shopping in loco e online.
Ebbene, un giorno queste grandi donne mi chiamano e mi chiedono di organizzare un progetto di yoga per bambini, per avvicinarli fin da piccolissimi a questa speciale disciplina, ma anche per le mamme, per far ritrovare loro un'ora di benessere, una certezza e uno spazio per se stesse nella moltitudine degli impegni della settimana.

Ad un progetto così interessante, che fa parte di un pensiero molto più ampio di sostegno alla genitorialità in senso lato (con incontri di vario genere insieme a vari professionisti), che prende il sacrosanto nome di T-supporto... non ho potuto che dire di sì, coinvolgendo alcune delle mie colleghe del master Bimbinyoga da poco terminato. 

Abbiamo così formato un super gruppo, che spero si arricchirà presto anche di nuovi elementi, perché si sa, non si è mai abbastanza per far crescere dei progetti ambiziosi, e da come siamo partiti al Baobab ci piacerebbe davvero poter lavorare insieme per molto molto tempo. Perché professioniste come Stefania e Chiara fanno venire la voglia di mettere il massimo di impegno e dedizione in ciò che si fa... e sono cariche di quell'energia tutta femminile che fa germogliare e crescere i progetti come creature preziose.

OGNI SABATO MATTINA PERCIò VI ASPETTIAMO CON:
ORE 9.30: DONNA YOGA (per donne, mamme e... ma si, accettiamo anche gli uomini!)
ORE 9.30: CRESCIYOGA (dai 3 ai 6 anni)
ORE 10.30: BABY YOGA (per mamme e neonati 0-18 mesi)
ORE 10.30: CUCCIOLIYOGA (dai 18 mesi ai 3 anni)

Presto farò un articolo dove descriverò tutte le mie straordinarie colleghe!!! A presto!

lunedì 12 marzo 2018

Il progetto di Yoga e trasformazione alla scuola Collodi

Lo scorso venerdì, emozionata come al primo giorno di scuola, ho iniziato il mio progetto di Yoga e Trasformazione presso la Scuola di Infanzia Collodi a Parma. È sempre un momento molto intenso per me quello in cui varco la soglia di una scuola... forse perché ho dei ricordi estremamente vivi e belli del mio periodo sui banchi, in cui spesso e volentieri indugio con nostalgia. 
Quindi diciamo che io a scuola ci sono stata molto bene, e ci torno stravolentieri sotto un'altra veste: in particolare in questo caso sono stata incaricata di organizzare lo spettacolo di fine anno che avrà proprio questo tema dello yoga unito alla trasformazione. 

Il focus mi è piaciuto molto perché è proprio inerente a quello che sto vivendo sulla mia pelle: una profonda trasformazione di cui mi accorgo sempre di più giorno dopo giorno e il fattore scatenante di questo percorso è stato proprio lo yoga. O meglio... la vita è intrisa di trasformazione ma spesso non ce ne accorgiamo, quindi ringrazio ancora di più la pratica che mi permette ogni giorno di apprezzare questo aspetto della nostra esistenza!

Quello che faremo durante lo spettacolo spero che rimarrà una sorpresa fino alla fine per questi genitori perciò non anticiperò niente di quello che ho deciso di proporre ai ragazzi, anche perché...chissà, magari anche questo sarà oggetto di trasformazione strada facendo!

Ma sento il bisogno di condividere la mia gioia e l'entusiasmo per questo nuovo progetto perché ho incontrato dei bambini fantastici che mi fanno contare i giorni che mancano al prossimo incontro... che mi hanno accolto in fior di loto facendo un mudra e cantando Ommm (sì, lo so che è anche merito di Gabbani!) ma al di là di questo mi hanno conquistato al primo sguardo con la loro energia creativa e con il loro profondo rispetto per quello che ho mostrato loro.

Ci vediamo al prossimo incontro!!!



Baby yoga e il pavimento pelvico

Il mio primo gruppo di Baby yoga si è formato a ottobre e da gennaio si sta arricchendo di nuovi elementi ed è davvero una forza della natura grazie alle meravigliose mamme che lo popolano! Abbiamo la fortuna tra le altre cose di avere tra di noi una mamma e ostetrica bravissima, Cristina Cobianchi, che ha accettato il mio invito ad aiutarmi nella conduzione proponendo alle mamme alcuni spunti per esercitare pian piano il proprio pavimento pelvico e il muscolo del perineo. 

Ultimamente si stanno diffondendo tantissimi metodi per prendersene cura, ma Cristina ci ha spiegato che la ginnastica a corpo libero e il massaggio (inteso come automassaggio) sono i primissimi step che ogni donna dovrebbe conoscere come forma di contatto col proprio corpo e consapevolezza di sé  per il proprio benessere fisico e non solo, ma anche come prevenzione di altri disturbi che possono sopraggiungere dopo il parto ma anche con il semplice passare del tempo.

E' stato molto bello condividere con le ragazze questo momento di intenso scambio di esperienze, relative al proprio parto ma anche di altri vissuti, e sentire quanto questo gruppo si sia unito e sia diventato un piacevolissimo momento di incontro per tutti...bambini compresi!

Infatti temevo che i piccoli si annoiassero o dessero segni di insofferenza durante questa parte di scambio verbale, invece si sono autogestiti tra tappetone, giochini e strumenti musicali e ci hanno lasciato affrontare questo delicato argomento con anche gli esercizi pratici. Mercoledì mattina aggiungeremo una parte: come alcuni esercizi bioenergetici, combinati con gli esercizi per il perineo possono ridare vitalità alla zona del bacino e del pavimento pelvico che spesso dopo il parto presenta delle rigidità dovute alla nostra memoria corporea... e poi per stemperare danzeremo tutte in cerchio!
Vi aspetto insieme a queste donne meravigliose!

giovedì 1 marzo 2018

Una domenica al centro Loris Malaguzzi

Domenica scorsa con la famiglia da poco riunita dopo trasferte varie siamo andati a passare il pomeriggio al Centro internazionale Loris Malaguzzi a Reggio Emilia, culla del metodo pedagogico Reggio Children che rappresenta per il nostro territorio un'eccellenza esportata a livello Europeo. 

I bambini e i genitori sono accompagnati dagli atelieristi in uno spazio che prima di tutto colpisce per l'estetica e l'armonia, aspetti che purtroppo spesso sono carenti o quanto meno non così curati in alcune realtà destinate ai bambini. Oltre all'aspetto esteriore, anche il contenuto del laboratorio, nelle due volte in cui ho partecipato, mi è sembrato di grande qualità tecnica e colpisce quanto gli atelieristi siano capaci di coinvolgere i bambini e di assecondare la curiosità e l'interesse dei bambini che, sosteneva anche Malaguzzi, ha caratteristiche di scientificità.

E' fantastico vedere i nostri piccoli sperimentare nello spazio effetti di luce, di cromie, movimenti loro e degli oggetti che li circondano. E' come se di colpo acquisissero competenze che noi ignoriamo  e diventassero davvero piccoli scienziati che collaborano per una scoperta che arricchisce tutti.

Certo, a volte tutto questo spaventa, e mi è capitato di pensare: "e se rovina qualcosa, se questo oggetto si rompe?", ma ho cercato di calarmi nel qui e ora della sua esperienza lasciandogliela vivere con la competenza della sua età, mettendo da parte ansie che potessero pregiudicare la sua libertà di azione in un contesto comunque protetto. Ho potuto verificare che è questo stesso contenitore a fornire loro un confine, a farli muovere con sapienza e ordine e, altra cosa che in altri contesti difficilmente si verifica, a cooperare.

Sono infinitamente grata a questa carismatica figura, che ha lasciato una grandissima eredità alle generazioni future... e termino questo articolo con le sue parole.








Invece il cento c’è

Il bambino
è fatto di cento.
Il bambino ha
cento lingue
cento mani

cento pensieri
cento modi di pensare
di giocare e di parlare
cento sempre cento
modi di ascoltare
di stupire di amare
cento allegrie
per cantare e capire
cento mondi
da scoprire
cento mondi
da inventare
cento mondi
da sognare.
Il bambino ha
cento lingue
(e poi cento cento cento)
ma gliene rubano novantanove.
Gli dicono:
di pensare senza mani
di fare senza testa
di ascoltare e di non parlare
di capire senza allegrie
di amare e di stupirsi
solo a Pasqua e a Natale.
Gli dicono:
di scoprire il mondo che già c’è
e di cento
gliene rubano novantanove.
Gli dicono:
che il gioco e il lavoro
la realtà e la fantasia
la scienza e l’immaginazione
il cielo e la terra
la ragione e il sogno
sono cose
che non stanno insieme.
Gli dicono insomma
che il cento non c’è.
Il bambino dice:
invece il cento c’è.
Loris Malaguzzida PensieriParole <https://www.pensieriparole.it/poesie/poesie-d-autore/poesia-5433>

domenica 25 febbraio 2018

Leggere con i bimbi a Genova

Qualche giorno fa, chiedendo consiglio alle mie amiche genovesi su qualche modo per trascorrere il tempo in compagnia di un bambino mi è stata consigliata la libreria L’albero delle lettere. Dato che Lorenzo è appassionatissimo di libri non vedevo l’ora di portarcelo e la mia aspettativa è stata assolutamente soddisfatta. 
Questo negozio indipendente si trova in via Canneto il Lungo, nel cuore del centro storico e dei vicoli Genovesi che tanto amo, ed è una vera e propria oasi di tranquillità in mezzo ai carrugi. Un luogo senza tempo e con una bellissima dimensione spaziale, ampia ma a misura di bambino.
 Ci hanno colpito subito dei libri molto interessanti e ben tenuti ma dall’aspetto non recente, tanti libri in lingue diverse e ne abbiamo portato a cada uno in francese con ancora il prezzo in franchi.
C’è un simpatico spazio dove poter leggere in tutta tranquillità e organizzano anche laboratori per i piccoli clienti. 

Ci sono le edizioni Babalibri, Minibombo e l’unico personaggio “commerciale” che vi ho trovato è la Pimpa, che con il suo simpatico animismo non può mancare anche in una libreria alternativa. 
Se passate per Genova e avete bimbi lettori tenetevi un’oretta da passare all’Albero delle Lettere!!!

venerdì 23 febbraio 2018

Genova la mia (seconda?)casa

Sono a Genova da due giorni e per me tornare qui è sempre una grande emozione. Sono legata a questa città da ricordi, amicizie, semplici contatti, esperienze di formazione e personali che mi hanno cambiato nel profondo, ma più di tutto sento di essere legata a questi luoghi da un’energia potente e viscerale. 
Non mi è mai capitato per nessun’altra città e in nessun altro posto del mondo di provare un tale senso di “casa”, di familiarità. Sarò più precisa: io amo non solo i vicoli di Genova ma anche i muri, il selciato, l’asfalto del porto antico. Amo le panchine, le bandiere, amo l’aria che respiro e che mi sembra tanto più pura di quella che ho a casa mia. 
Qui respiro sempre vento, vento di novità e di cambiamento, sento la sua avvenente eredità di Repubblica Marinara, di porto, di arsenale, di luogo di pesca, di imbarco, di sbarco. 
Forse la adoro perché la sento davvero simile a me, così piena di contraddizioni, di facce, ma è sincera, schietta e un po’ superba, e sia che sorrida o metta il broncio guarda sempre verso l’orizzonte.  


Sono affezionata a Genova anche perché è qui il primo viaggio che ho fatto insieme a Lorenzo, da soli in treno quando lui aveva due mesi, e la città ci ha accolto nel suo abbraccio e ora é una seconda casa anche per lui. 
Anche l’ultima mia gara di corsa è stata qui alla mezza maratona e anche questo è un ricordo pieno di gioia. 
Perciò cavalco l’onda di questo entusiasmo e in questi prossimi giorni vi racconterò un po’ di quello che abbiamo visto in questi giorni genovesi e cosa ci ripromettiamo di vedere nella prossima trasferta. Che credo sarà prestissimo. 
Buonanotte dalla mia città del cuore ❤️.

domenica 18 febbraio 2018

Yoga per bambini all’asilo Baobab

Ieri insieme a un piccolo team di lavoro di yoga bimbi abbiamo presentato all’asilo Baobab di Collecchio le nostre proposte per mamme e neonati, per toddler, per bimbi di fascia 3-6 anni e anche lezioni solo per genitori. 
Ci siamo divertite moltissimo, ci siamo scoperte affiatate e in sintonia e abbiamo spalancato le nostre valigie magiche piene di risorse e di sorprese per incantare i bambini con il mondo dello yoga! 
A ottobre ci siamo diplomate tutte insieme presso Apnu nel metodo Bimbinyoga(R) e abbiamo capito subito che tra di noi si era creata una grandissima sinergia e un filo robusto che ci avrebbe legato anche dopo la fine della scuola. Ieri questo mio sogno si è realizzato, quello di lavorare con delle donne di grande cuore e di preziosa generosità, insieme a Stefania, educatrice dell’asilo e a Chiara del negozio Baby Corner che ci ha coinvolto in questa bella iniziativa. 
Per questo oggi sono stanca ma felice di questa nuova avventura che ci porterà a fare yoga il sabato mattino all’asilo Baobab per queste quattro tipologie di utenti. Un grazie speciale alle mie amiche colleghe compagne di percorso: Federica, Roberta, Beatrice, Francesca B, Francesca S e Sabrina. 
Veniteci a trovare! Vi aspettiamo a partire da sabato 10 marzo!!!

lunedì 12 febbraio 2018

Il convegno Danza della Vita


Oggi ho deciso di parlarvi del convegno che come studio Grounding stiamo organizzando per il prossimo maggio qui a Parma presso l'Hotel Parma e Congressi. L'evento è rivolto principalmente alle famiglie ma abbiamo invitato anche ostetriche, ginecologi, e operatori sanitari che potranno ricevere i crediti ECM e anche psicologi, psicoterapeuti, studenti dell'Università. 
Il nome del convegno nasce da un fantastico CD di Emiliano Toso, pianista biologo molecolare ormai nostro caro amico, che ci ha gentilmente prestato la poesia presente in questo titolo e sarà con noi durante tutta la durata del convegno, e la sera del sabato potrete assistere al suo concerto, per accompagnarci con la sua musica speciale e guidarci attraverso la nascita dell'essere umano e i "meccanismi" che la rendono così speciale. 

Molti dei relatori che abbiamo invitato sono dei professionisti che sono col tempo diventati nostri amici, per i quali nutriamo una stima e un'ammirazione particolare che ci ha portato a seguirli per tanti anni e infine a desiderare di averli accanto a noi a parlare di temi e argomenti a noi tanto cari.
Non mi dilungherò qui a parlare di tutte le persone che abbiamo invitato a parlare durante questi due giorni proprio perché ognuno di loro è importante per me per motivi diversi e non basterebbe un post per ciascuno per spiegarne le ragioni e gli aneddoti che ci hanno spinto verso questa scelta. 

La nascita è un argomento che mi coinvolge e mi commuove. Ho la fortuna di essere riuscita a chiedere a mia mamma finché era in vita informazioni sulla mia nascita e su come l'avesse vissuta lei,  ma solo negli ultimi anni ho recuperato nella mia mente queste informazioni. Alcune esperienze fatte durante la mia formazione mi hanno portato a capire quanto la nostra venuta al mondo è significativa, quanto ci portiamo dentro delle nostre esperienze precoci, quanto dolore e quanta sofferenza c'è talvolta celata dietro al famoso "alla fine è andato tutto bene" che spesso ci si sente dire dopo un travaglio e un parto faticoso. 

Abbiamo pensato e organizzato la "Danza della vita" per il desiderio di fare cultura sull'esperienza della nascita, sull'importanza del rispetto e della gentilezza in ogni fase della vita, a partire fin dai primi momenti del concepimento in avanti. 
Per questo motivo la prima giornata sarà incentrata sulla gravidanza, sul parto, sull'allattamento e il puerperio e sul sostegno che è fondamentale che la famiglia abbia in queste fasi delicatissime della sua evoluzione, mentre la seconda giornata parleremo di genitorialità sotto vari aspetti: quello pedagogico, la cura e la nutrizione, la coltivazione della consapevolezza, le potenzialità del bambino e la loro valorizzazione. 

Ci tengo a dire che offrendo queste giornate alle famiglie abbiamo pensato anche al fatto che fossero necessari spazi idonei per venire con bambini più o meno piccoli perciò potrete contare su servizi di zona cambio e fasciatoio, area morbida per i più piccoli, una stanza apposita per bambini già un po' autonomi con un servizio tata durante tutta la durata del convegno e con laboratori gratuiti durante tutto il giorno. La sala per i "giochi"e i laboratori ci è stata gentilmente offerta dal centro Eubiotica e anche a loro siamo estremamente grati! Inoltre saranno presenti con stand alcune realtà parmigiane che si occupano di benessere delle famiglie in modo intelligente, ecologico e sostenibile, come l'erboristeria Il giardino delle Esperidi, il negozio Orso Ludo, la libreria Libri e Formiche e il negozio Baby Corner di Collecchio della mia amica Chiara.

Spargete la voce... le tariffe agevolate scadono il 15 marzo e per le coppie c'è uno sconto importante!
Vi aspettiamo alla Danza della Vita il 19 e 20 maggio 2018







mercoledì 7 febbraio 2018

L’albero e la magia dello yoga

Ieri durante la lezione di yoga per i toddler (bambini 18 mesi-3 anni) ho portato loro un testo a cui sono molto legata: si tratta de “L’albero” edizione Babalibri e la cosa che preferisco di questo libro è la completa assenza di scritte intorno alle illustrazioni. Si parte con un paesaggio invernale, con un albero spoglio e dalla sagoma nera, su un terreno completamente innevato e a partire dalla pagina dopo si possono scorgere guardando con attenzione i piccoli cambiamenti che la natura fa settimana dopo settimana fino a giungere allo spuntare di foglie ed erba, poi frutti, foglie che si scoloriscono fino a cadere e a lasciare di nuovo spoglio l’albero in mezzo alla neve.

La cosa bella di un libro senza parole è che ad ogni lettura lo puoi raccontare in modo diverso, dando risalto ogni volta ad un aspetto diverso, inoltre da un’immagine apparentemente semplice e statica si possono impostare tantissimi argomenti di conversazione. Il trascorrere delle stagioni, gli animali che abitano il tronco e il terreno e le loro abitudini cicliche, i colori e il loro mutare in base ai cambiamenti climatici, la lentezza con cui queste trasformazioni avvengono ma anche la loro ineluttabilità. Trovo tutte queste tematiche assolutamente pertinenti con lo yoga e mi piace che essendo un libro “muto” siano i bimbi stessi a raccontarlo, secondo il loro punto di vista. 



I bimbi insieme a cui ho letto “L’albero” ieri sembravano molto interessati e competenti nel raccontare questa piccola parentesi di vita Ma la cosa magica è stata che al termine della lezione quando mi sono incamminata verso casa ho avuto un piacevole imprevisto... stava cadendo la neve, proprio come avevamo appena finito di leggere. Mi sono emozionata tantissimo perché mi è sembrata una vera magia, e mi sono chiesta come l’abbiano accolta i bimbi, se l’avessero vissuta anche loro come una sorpresa inaspettata ma quasi annunciata dalla nostra lettura! 

Chissà. Oggi nel dubbio riproviamo a chiamare la neve, con un altro gruppo, al Laboratorio Famiglia Oltretorrente, con cui affronto il tema della lentezza e della pazienza proprio con questo libro. A presto neve!!! 



lunedì 5 febbraio 2018

Il mio primo post

Eccomi...mi do' il benvenuto da sola nel mio primo post da blogger! 
Ho creato questo indirizzo per parlare delle mie passioni, di cui una dà proprio il titolo al mio spazio in rete: lo yoga bimbi!
proprio un anno fa infatti, a seguito della partecipazione al Seminario Scintilla organizzato presso APNU (Associazione Per il Neo Umanesimo) dalla fantastica Didi Ananda Paramita e dal suo staff, ho deciso di iscrivermi al primo master di formazione Bimbinyoga(R) sempre presso APNU a Parma.
Inutile dire che mi si è aperto un mondo...praticavo yoga da diversi anni ma mai come durante il master ho avuto la possibilità di comprendere a fondo il senso di questa parola e della relativa pratica.
Credo che questo sia accaduto perché mi sono posta di fronte all'apprendimento proprio come i bambini, e perché è stata una formazione in gran parte esperienziale, o forse no...ma di certo è un'esperienza che mi ha cambiato la vita.
Da tempo immemore stavo cercando la mia strada, mi chiedevo cosa avrei voluto fare da grande, e ogni volta al termine di ogni esperienza credevo di averla trovata. Ma spesso si trattava di un piacere puramente intellettuale, o di soddisfazione per aver ottenuto l'ennesimo pezzo di carta che significasse qualcosa agli occhi del mondo. 
So che mi capite se dico che non avevo mai sentito battere il cuore per le discipline che avevo appreso, non avevo mai sentito il "sacro fuoco"dell'entusiasmo... come per lo yoga insieme ai bimbi.
Prima di tutto perché con il master ho stretto in un abbraccio la mia parte bambina...e ora passiamo insieme gran parte della vita, e sono finalmente felice!
E poi perché diciamocelo, lavorare con i bambini è una botta di adrenalina pura, soprattutto se non ci si mette in cattedra o in piedi e ci si accuccia vicino a loro (una faticaccia fisica per chi è alta!!!) e li si osserva e lascia fare. Ogni volta torno a casa con una valigia piena di ricordi e di emozioni...e la mia valigia dello yoga è sempre più pesante perché anche io ho il desiderio di lasciare qualcosa a loro in termini di esperienza, di divertimento, di sensazione, di colore o di sapore. 

Che dire? Tutto questo è la magia dello yoga: radicarsi e centrarsi ogni giorno nel qui e ora, che è il regno dei bambini, e da lì partire per far espandere i propri rami verso l'alto. 
Sento di essere sì all'inizio ma anche già a metà dell'opera per la voglia di sperimentare che sento dentro. Spero di fare insieme a voi questo viaggio che, come le lezioni di yoga bimbi... chissà dove ci porterà! 
Dimenticavo, Liilavati è il mio nome sanscrito che mi ha dato la Didi all'inizio del mio percorso. Vi sono molto legata perché sono legata a Lei e anche per il suo significato: "la dea del gioco cosmico".
E sento che questa voglia di giocare è il mio dono, che ho da poco ritrovato e che voglio regalare al mondo. Grazie a chi mi ha accompagnato e chi mi accompagnerà in questa favolosa avventura! 
Nella foto il momento della consegna del diploma con le mie adorate tutor e docenti Sara Manferdini Sarita e a Antonella Snelli Arpana