giovedì 10 maggio 2018

Vorrei un tempo lento lento...

Questa mattina mio figlio si è svegliato da solo e presto. Non troppo presto, non da farmi implorare di dormire ancora un po', tanto più che ero già sveglia anche io e cercavo solo un buon motivo per alzarmi dal letto. Mattinata senza appuntamenti, bambino che si sveglia alle 7.00 e la prospettiva di tutto il tempo davanti.

Mi sono accorta di un mio schema automatico che è quello dell'andare di corsa, una modalità che mi veniva spontaneo mettere in pratica anche questa mattina che non ce n'era bisogno. Mentre facevamo colazione mi sono ascoltata e ho sentito tutta la mia fretta, la mia scarsa disponibilità a stare in quel momento unico di pace e condivisione di questo nostro momento. Avrei voluto andare in cucina, preparare altre mille cose, ma sentivo l'affanno in tutto questo, e contemporaneamente, il bisogno di Lorenzo di lentezza e di assaporare la sua frutta. Mi ha chiesto di tagliargli il melone in pezzi piccolissimi e li ha mangiati lentamente, e io con lui. Poi siamo andati a scegliere i vestiti, mentre mettevo a posto la tavola lui ha giocato un po' con la sua bicicletta e poi ci siamo preparati per uscire! 

Visto che avevamo tanto tempo ci siamo concessi anche una pausa al bar insieme e mentre io ho preso il caffè gli ho letto con calma due libri.
Ora che racconto tutto questo sento ancora la fatica di aver cambiato il mio ritmo interno ed esterno a favore del suo, di aver provato ad cavalcare le circostanze che mi permettevano di non correre, la difficoltà di prendersi più tempo e sentire l'affiorare di qualcosa di scomodo. 

Al giorno d'oggi so di essere in buona compagnia perché la società va spesso di fretta e non ci sentiamo problematici se lo siamo anche noi, anzi a me questa mattina è successo il contrario: mi sembrava di andare controcorrente rispetto al mio interno e all'esterno...ma nel traffico mi sono scoperta tranquilla, rilassata e incurante della colonna di auto che avevo davanti...stamattina avevo finalmente tempo!

Credo che ogni tanto sia importante farci fare questo regalo dai nostri bambini: farci donare uno spazio più lento per stare con loro, anche in silenzio, assecondare i loro desideri importantissimi senza bollarli come perdite di tempo, cullarli nel non far niente, nell'aspettare, nel guardare fuori dalla finestra, nello stringersi in un abbraccio tra un boccone e l'altro, nell'arrivare a scuola con un sospiro di sollievo e non con il fiatone. Vi assicuro che tutta la giornata ne risente positivamente!

Oggi andiamo da Feltrinelli e per l'occasione cercherò questo libro per lui ma soprattutto per me!

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